venerdì 8 luglio 2016

Stucco San Pietro

© Alessio D'Alù
Siamo intorno alla metà del ‘700 quando, presumibilmente, venne realizzato questo stucco.
Carino, veramente carino.
Chissà se allora qualcuno avrà immaginato che agli esordi del terzo millennio un Papa avrebbe assunto il nome di Francesco.
Eppure dall’iconografia di questo bassorilievo, sembra proprio che sia quasi un’opera d’arte profetica. In alto la tiara papale sorretta da due angeli; al cento le Chiavi di San Pietro e in basso il simbolo dei francescani: due braccia incrociate, quello di Gesù e quello di San Francesco, entrambi con i segni visibili delle stigmate. Il papato, dunque, legato all’ordine fondato proprio dal Santo di Assisi.
La profezia, benché affascinante, non è realistica.
Lo stucco in questione, infatti, non è il frutto di una visione dell’artista su ciò che sarebbe accaduto da li a qualche secolo dopo, ma la giusta unione di due elementi che trovarono ospitalità in un unico ambiente ecclesiastico: il culto di S. Pietro e la presenza dei Francescani.
Tiara e chiavi sono alcuni degli attributi iconografici di S. Pietro, santo a cui è dedicata la chiesa ove si trova l’opera in parola e il simbolo dei Francescani giustifica la volontà di rimarcare la loro presenza in questa chiesa, di cui furono apprezzati fautori e custodi.
 
 
 
 
 

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