venerdì 29 luglio 2016

Il tempo

Alessio D'Alù
 
 
È come se il tempo ci prendesse in giro due volte. La prima, proponendoci due volte al giorno la stessa illusione. La seconda, dandoci l’impressione di poterlo controllare.
Che siamo sciocchi… Lui incurante di andare sempre avanti; noi terrorizzati per non poter restare indietro!
 
 
 
 

mercoledì 27 luglio 2016

Libellula

Alessio D'Alù
 
Un brivido corre lungo la schiena.
Saranno anche belle; avranno anche colori sgargianti, ma provocano sempre una certa paura…
 
 
 

Incuria

 
Alessio D'Alù
 
Perché il passare del tempo deve necessariamente fare rima con l’incuria, il disinteresse, l’abbandono?
 
 
 

giovedì 21 luglio 2016

Grano

Alessio D'Alù


Una canzone alquanto datata così recitava:
Andiamo a mietere il grano,
il grano, il grano.
Raccoglieremo l'amore,
l'amore, l'amore.
 
E sentiremo il calore
dei raggi del sole su di noi.
E tra le spighe dorate
avrai la mia estate ed il mio cuor.
 
Quando la trebbia finita sarà
e scenderà l'imbrunir,
nel casolare potremo tornar
fino al ritorno del dì.
 
Il testo è parecchio distante dal nostro lessico e anche la melodia risulta insolita rispetto a quelle un po’ più “accelerate” a cui siamo abituati.
Nonostante ciò, rimane una bella canzone che rimanda ad immagini luminose e pensieri positivi…
 
 
 


mercoledì 20 luglio 2016

Funghi

Alessio D'Alù


Mai dire ad un micologo che i funghi appartengono al regno vegetale. Secondo gli studiosi, infatti, essi costituiscono un regno a se stante.
Mai chiamare fungo ciò che consumiamo per preparare le pietanze. Esso, in realtà, è la parte nascosta, da cui si sviluppa l’imenoforo, prodotto finale del ciclo riproduttivo che viene raccolto e consumato.
Mai lasciarsi coccolare dalle proprie certezze. Il cercatore di funghi dovrà sempre riservare la massima perizia alla sua passione.


Occhi

Alessio D'Alù


Se solo i miei occhi riuscissero a mantenere il silenzio!!!
 
 
 


martedì 19 luglio 2016

Sera d'estate

Alessio D'Alù




 
Le suggestioni della notte e il fascino della pietra.
L’attrazione del buio e la barriera della luce.
Il silenzio degli uomini e la voce della natura.
Semplicemente, la magia di una sera d’estate!
 
 
 
 
 

La tessitura

Alessio D'Alù
 
L’arte della tessitura mi ha sempre affascinato.
Già l’idea di combinare trama e ordinato è per me fonte di meraviglia. Mi è capitato in più occasioni di vedere antichi telai al lavoro e, sempre, sono stato colpito dalla maestria delle mani di chi li ha manovrati.
Rimango maggiormente impressionato quando vedo tessuti policromi che, oltre a combinare i vari colori, legano insieme una serie di immagini che formano il disegno del tessuto stesso. Come è possibile organizzare il lavoro di un telaio in modo così preciso? I dettagli, anche quelli più piccoli, trovano il giusto posizionamento nell’armonia delle forme che vengono fuori dal lavoro di tessitura.
Non a caso, uno dei primi mestieri ad emanciparsi, aprendosi così al nuovo corso della Rivoluzione Industriale, fu proprio quello dei tessitori.
 
 
 
 
 

lunedì 18 luglio 2016

Vallata

 
 
Chi c’è a capo di tutto? L’uomo.
Negli ultimi periodi, però, agli uomini sfugge un particolare per nulla irrilevante.
Il dominio sulla natura passa, innanzitutto, attraverso il suo rispetto. Ciò di cui ancora oggi possiamo godere, rischia di non essere più tale per le generazioni future.
A che pro un simile egoismo?

Alberi

Alessio D'Alù
 
 
 
Poter guardare gli alberi dall’alto. Pensavo fosse solo un privilegio dei volatili. Quando ho scoperto un luogo da cui è possibile fare ciò, mi sono estasiato. Ci torno di tanto in tanto per poter provare, quasi a ripetizione, la stessa emozione.
Guardare gli alberi dall’alto: difficile da credere, ancora più difficile capacitarsene.
Quello che mi colpisce particolarmente è il cambio radicale della prospettiva. Siamo abituati a guardarli dal basso. Ne ammiriamo le forme, le altezze, le folte chiome. Dall’alto è diverso: si possono apprezzare le cime, di forma diversa rispetto al resto dei rami; il colore del fogliame, solitamente più chiaro; la forma quasi cespugliosa, il tronco, infatti, non si vede.
Fantastico! La diversa prospettiva da cui si guarda determina una percezione degli oggetti completamente diversa. Verità non sempre ovvia…





domenica 17 luglio 2016

Grotta

Alessio D'Alù
 
 
Io non lo so se gli uomini primitivi, dovendo abitare nelle grotte, erano così sfortunati. Certamente non potevano godere dei comfort che oggi invadono le nostre case, ma avevano la possibilità di vivere in luoghi la cui bellezza noi possiamo solo sognare!
 
 


Mela

Alessio D'Alù


… Che poi la mela non è neanche il più buono tra i frutti!!!
 
 
 
 

sabato 16 luglio 2016

Micio micio

Alessio D'Alù
 
 
È vero, sembro il ritratto della tenerezza.
Tutti, però, dimenticano i miei artigli… affilatissimi!!!
 
 
 


Scorcio

Alessio D'Alù


La terra, l’acqua e l’aria: i tre elementi di questo scorcio suggestivo.
Sicurezza dell’essere, la terra.
Incognito dell’agire, il mare.
Libertà del pensiero, l’aria.
 
 
 
 
 
 


venerdì 15 luglio 2016

Fiori

© Alessio D'Alù
 
 
Quando compii 18 anni fui chiamato per la visita militare. Da qualche anno, con la nuova normativa, non si fa più, per fortuna.
Durante la giornata tutti i convocati fummo impegnati, oltre che per le visite mediche di routine, anche per una prova attitudinale. Nel test che ci venne somministrato, uguale da decenni, c’erano due domande che ancora ricordo. Una recitava: “Ti piacciono i fiori?” e un’altra quasi replicava: “Ti piacerebbe fare il fioraio?”.
Chi aveva affrontato la visita prima di me mi aveva già anticipato la presenza di queste domande e mi aveva anche consigliato le risposte, entrambe dovevano essere negative. Il motivo era duplice. Innanzitutto rispondendo di no alla prima si dimostrava di essere “uomini veri”, a cui i fiori non possono piacere; rispondendo di no alla seconda si era coerenti con la risposta precedente, perché se non piacciono i fiori è chiaro che non può piacere la professione del fioraio. Qualora le risposte fossero state negative o, apparentemente, contradditorie, il rischio sarebbe stato il temuto colloquio con lo psicologo, dipinto come il più classico degli strizza-cervelli.
A 18 anni sfido chiunque a volersi imbattere con una figura di tal natura e per di più in un ambiente militare che, di certo, non è famoso per elasticità mentale.
Tutti rispondemmo secondo i consigli dei nostri rispettivi amici più grandi e nessuno finì dallo psicologo.
Molti di noi furono dichiarati “abili e arruolati”; altri, per qualche problema fisico, “rivedibili”; pochissimi i “riformati”.
A distanza di anni ancora mi chiedo a cosa potessero servire veramente due domande del genere. Quanto potessero essere veritiere le riposte date. Quanta considerazione di tali risposte potessero avere i valutatori dei test.
Personalmente i fiori mi hanno sempre affascinato. Li ritengo uno dei doni più belli che la natura fa all’uomo. I loro colori e i loro profumi mi rimandano ad emozioni che non è così scontato provare.
Parallelamente, non ritengo che il mestiere del fioraio sia brutto, anzi è uno dei pochi che permette di stare in continuazione a contatto con la bellezza.
Ebbene si, mentii spudoratamente in occasione del test della visita militare!!!
 
 
 
 


giovedì 14 luglio 2016

Albero della vita

  © Alessio D'Alù
 
 
L’Albero della Vita, il simbolo di Expo 2105.
L’evento mondiale è riuscito a portare sul tavolo della discussione planetaria il tema della sostenibilità economica di talune scelte legate alle logiche produttive e di consumo.
Personalmente, ho provato una forte emozione accedendo alla prima sala del padiglione zero. Per poco non ho pianto. Mi è sembrato che tutto il pianeta desse il benvenuto al visitatore che, entrando, veniva accolto da immagini, suoni e colori di tutto ciò che la Terra riesce ad offrire in cambio di cura ed attenzione da parte dell’uomo. Mi sono sentito abbracciato e coccolato da tutte le materie prime di cui possiamo beneficiare e che stiamo snobbando, trasformandole in sottoprodotti della nostra più becera incapacità intellettiva. Crediamo di scoprire il modo per modificare geneticamente i prodotti della terra, ma abbiamo solo inventato un modo per sottrarci al nostro dovere di custodire la Terra.
L’idea di passeggiare per il decumano di Expo, magari portando in braccio un bimbo di pochi mesi, è l’unica alternativa possibile alla certezza che ormai abbiamo intrapreso una cattiva strada che, però, non è una via senza ritorno.
L’albero della vita rimane simbolo se mette insieme la volontà buona di mantenere sano il pianeta che ci ospita e ci da vita e la laboriosità quotidiana per inculcare nella mente delle future generazioni che la Terra è nostra madre…
 
 
 

Colori

© Alessio D'Alù


Chi mi conosce sa bene che ho una passione esagerata per i colori. Il bianco, il nero e il grigio mi appartengono poco; le altre gradazioni cromatiche tanto. In verità, anche il marrone non mi fa impazzire…
Mi sforzo di trovare tutti gli abbinamenti possibili per non deludere nessuno di loro e tenerli sempre in mia compagnia. Devo dire che anche a loro piace stare in mia compagnia. Mi conferiscono, infatti, un’aurea di giovialità che non sempre il mio carattere riesce ad esternare.
In fin dei conti ci vuole poco. Basta pensare che uno dei fenomeni atmosferici più ammirati ne abbina solo 7, mentre loro, i colori, sono molti di più!
 
 
 


mercoledì 13 luglio 2016

L'uccello

  © Alessio D'Alù
 

Ciao, io sono l’uccello. Anzi, l’uccellino. Sono piccino, non sempre carino.
Il mio sguardo penetrante riesce a vedere anche da certe altezze, anche oltre date distanze.
Volo di qua e di la, costringendo gli altri al chi va là.
Non temere, non mordo mica!
Sarò piccolo o grande, sarò stanziale o migrante, sono solo un semplice uccello, anzi uccellino!!!
 
 
 
 


Alba o tramonto







Sei alba o sei tramonto?
Sei l’inizio del giorno o della notte?
Sei il presagio del ricordo o dell’oblio?
Sei il suono della voce o del silenzio?
Qualunque tu sia, sappi che sei una luce bellissima.
Sappi che sei un chiarore ineguagliabile.
Sappi che mi hai incantato.







martedì 12 luglio 2016

Capperi

© Alessio D'Alù
 
I capperi… Che buoni che sono!
Commentavamo così con due miei cari amici qualche sera fa, mentre condividevamo la cena.
In effetti, sono buoni, come negarlo, e sono anche belli. I capperi sono i boccioli fiorali della Capparis spinosa o della Capparis inermis. La pianta si presenta di forma cespugliosa e di colore verde intenso. I fiori, bianchi candidi, donano allo sguardo dell’osservatore una inaspettata sorpresa: la foggia e i colori degli stami. In tutte e due le varietà della pianta, essi si presentano sottilissimi. Varia il loro colore, dal rosa chiaro al viola intenso. In entrambi i casi, aggiungono alla compagine dei petali un elemento decorativo particolarmente gradevole, che fa del fiore uno dei più belli nel panorama dei cespugli mediterranei.
Quando mi capita di raccogliere i capperi, ne lascio sempre qualcuno, con la speranza che non venga raccolto e possa così sbocciare, donando a chi lo vedrà una piacevole emozione.

Tragedia greca

© Alessio D'Alù


“Non è saggio il pensiero che oltrepassa il limite umano”.
L’uomo si è sempre proiettato al di la di sé. Lo ha fatto nei diversi contesti storici, culturali e religiosi di cui è stato protagonista. In uno, credo, ha osato sempre maggiormente: in quello religioso.
In ogni tempo, l’essere umano ha avuto un rapporto di amore/odio con l’entità divina in cui ha creduto. Ha sempre riservato ad essa un rispetto misto ad un atteggiamento di sfida, quasi per voler ottenere una parità che, nonostante tutto, non è mai riuscito ad avere.
Di fronte a tale realtà, ha tentato di elaborare forme e pensieri per esorcizzare la paura della sua inferiorità.
E per ogni cultura che ha deposto le armi, di fronte all’impossibilità della vittoria, ne è sorta un’altra che ha ripreso le fila dell’annoso duello. Ecco perché già gli antichi Greci ci insegnarono che “Il saggio sembra folle a colui che non comprende”.




lunedì 11 luglio 2016

Cespuglio fronzuto

© Alessio D'Alù
 
La prima parola che mi è balenata in mente, guardando questa foto, è stata fronzuto.
È un cespuglio, spesso presente nei giardini rocciosi dell’aerale mediterraneo. Apparentemente insignificante, ma dalle decise varianti cromatiche. Colpisce, a mio avviso, la sua incapacità di rimanere fermo di fronte al volere del vento. Raramente le sue fronde si possono vedere immobili: leggere e longilinee danzano continuamente sulle note dell’aria.

Ciliegie


© Alessio D'Alù
 
Una tira l’altra. Che cos’è? La ciliegia.
Impossibile, infatti, mangiarne una e fermarsi. L’autocontrollo diviene praticamente nullo. Ancor di più se si è sotto le fronde di un ciliegio. Il rischio più immediato è l’indigestione.
Ma che importa… sono buonissime e durano per breve tempo. Chi più può, ne mangi a volontà.
 
 
 

domenica 10 luglio 2016

Pane

© Alessio D'Alù
Farina di grano siciliano. Lievito madre. Acqua sorgiva. Sale marino. Capacità manipolativa delle materie prime.
Ecco gli ingredienti per fare il pane, anzi il PANE, perché ogni lettera deve essere maiuscola, quando si parla di pane. Ho avuto la fortuna di avere due nonne che facevano il PANE, ognuna con il loro segreto, ma tutte e due con la stessa passione. Buono, profumato, compatto e abbronzato; questi i ricordi che mi porto dietro.
Tutte e due avevano un’altra caratteristica in comune: la gelosia per il loro forno a legna e la sua preparazione e gestione dopo l’accensione del fuoco. Nessuno si doveva avvicinare, né “consigliare”.
Decidevano loro quanta legna bruciare e soprattutto quale. E per fortuna, aggiungo io. Le scelte di bruciare i rami d’ulivo o i tralci della vite o il guscio delle mandorle, si sono sempre rivelate azzeccatissime.
Che nostalgia…

 
 
 

 
 
 


sabato 9 luglio 2016

Forze di polizia

© Alessio D'Alù

“Grazie”. Istintivamente è stata questa la parola che mi è balenata in mente guadando la foto.
Rimango particolarmente colpito, durante le notizie divulgate dai Tg, quando ci sono episodi di scontri con le forze di polizia. Non capisco, nonostante mi sforzi parecchio, come sia possibile prendere di mira quanti compiono il proprio dovere, imposto, per di più, dalla professione che hanno abbracciato. Ho sempre nutrito grande fiducia nella loro capacità di prevenire e contrastare i fenomeni dell’illegalità.
Grazie, dunque, perché la mia libertà dipende dalla loro dedizione.
 
 
 


Farfalle

© Alessio D'Alù
 

Ogni volta che vedo una farfalla provo due sensazioni: la prima di gioia, perché penso che se ancora ce ne sono, significa che la Terra, nonostante l’uomo, riesce a conservare, almeno in parte, un habitat idoneo alla loro sopravvivenza; la seconda di tristezza, per il fatto di averne acchiappate tante quand’ero bambino, decretandone la loro morte.
Variopinte, leggiadre, delicatissime. Sono il simbolo della metamorfosi per eccellenza: da bruco a crisalide, per divenire farfalla.
Chiederò a mio figlio di giocare con loro, ma di non toccarle mai. Mi basta il mio senso di colpa.