Ogni volta che vedo una farfalla provo due sensazioni: la prima di gioia, perché penso che se ancora ce ne sono, significa che la Terra, nonostante l’uomo, riesce a conservare, almeno in parte, un habitat idoneo alla loro sopravvivenza; la seconda di tristezza, per il fatto di averne acchiappate tante quand’ero bambino, decretandone la loro morte.
Variopinte, leggiadre, delicatissime. Sono il simbolo della metamorfosi per eccellenza: da bruco a crisalide, per divenire farfalla.
Chiederò a mio figlio di giocare con loro, ma di non toccarle mai. Mi basta il mio senso di colpa.
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