venerdì 15 luglio 2016

Fiori

© Alessio D'Alù
 
 
Quando compii 18 anni fui chiamato per la visita militare. Da qualche anno, con la nuova normativa, non si fa più, per fortuna.
Durante la giornata tutti i convocati fummo impegnati, oltre che per le visite mediche di routine, anche per una prova attitudinale. Nel test che ci venne somministrato, uguale da decenni, c’erano due domande che ancora ricordo. Una recitava: “Ti piacciono i fiori?” e un’altra quasi replicava: “Ti piacerebbe fare il fioraio?”.
Chi aveva affrontato la visita prima di me mi aveva già anticipato la presenza di queste domande e mi aveva anche consigliato le risposte, entrambe dovevano essere negative. Il motivo era duplice. Innanzitutto rispondendo di no alla prima si dimostrava di essere “uomini veri”, a cui i fiori non possono piacere; rispondendo di no alla seconda si era coerenti con la risposta precedente, perché se non piacciono i fiori è chiaro che non può piacere la professione del fioraio. Qualora le risposte fossero state negative o, apparentemente, contradditorie, il rischio sarebbe stato il temuto colloquio con lo psicologo, dipinto come il più classico degli strizza-cervelli.
A 18 anni sfido chiunque a volersi imbattere con una figura di tal natura e per di più in un ambiente militare che, di certo, non è famoso per elasticità mentale.
Tutti rispondemmo secondo i consigli dei nostri rispettivi amici più grandi e nessuno finì dallo psicologo.
Molti di noi furono dichiarati “abili e arruolati”; altri, per qualche problema fisico, “rivedibili”; pochissimi i “riformati”.
A distanza di anni ancora mi chiedo a cosa potessero servire veramente due domande del genere. Quanto potessero essere veritiere le riposte date. Quanta considerazione di tali risposte potessero avere i valutatori dei test.
Personalmente i fiori mi hanno sempre affascinato. Li ritengo uno dei doni più belli che la natura fa all’uomo. I loro colori e i loro profumi mi rimandano ad emozioni che non è così scontato provare.
Parallelamente, non ritengo che il mestiere del fioraio sia brutto, anzi è uno dei pochi che permette di stare in continuazione a contatto con la bellezza.
Ebbene si, mentii spudoratamente in occasione del test della visita militare!!!
 
 
 
 


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