La città ammalia con il suo profumo, con la sua frenesia, con la sua vivacità.
Difficilmente si rimane privi di sensazioni camminando lungo le strade di una città. Al suo interno un intreccio di strade, vicoli, piazze e anche storie di uomini e donne che l’hanno fatta grande o che semplicemente hanno contribuito a scrivere la sua quotidianità. Nella sua periferia un desiderio di normalità.
Se fossi un pittore sceglierei le tinte del rosso del sangue, del giallo del grano, dell’azzurro del mare per tracciare i suoi connotati più vividi. Se fossi un musicista sceglierei le note più alte del pentagramma per descrivere la musicalità della sua voce. Se fossi uno scultore sceglierei il porfido rosso e il marmo di Carrara per esaltare i suoi contrasti.
La città è ben altra cosa rispetto alla piccolezza!
Difficilmente si rimane privi di sensazioni camminando lungo le strade di una città. Al suo interno un intreccio di strade, vicoli, piazze e anche storie di uomini e donne che l’hanno fatta grande o che semplicemente hanno contribuito a scrivere la sua quotidianità. Nella sua periferia un desiderio di normalità.
Se fossi un pittore sceglierei le tinte del rosso del sangue, del giallo del grano, dell’azzurro del mare per tracciare i suoi connotati più vividi. Se fossi un musicista sceglierei le note più alte del pentagramma per descrivere la musicalità della sua voce. Se fossi uno scultore sceglierei il porfido rosso e il marmo di Carrara per esaltare i suoi contrasti.
La città è ben altra cosa rispetto alla piccolezza!
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