C’è sempre una realtà, magari anche più bella, dietro ciò che ci limita la visuale. A maggior ragione quando “si prende un abbaglio”; tutto risulta essere diverso dopo che ci si accorge della falsata interpretazione della realtà. E qui si innesta e ritorna l’annoso problema dell’oggettività della realtà e della soggettività della sua interpretazione. Prendere un abbaglio è un’esperienza più comune di quanto si possa credere.
Interpretare la realtà che ci sta dinanzi, non è altro che leggere con i nostri occhi e vedere unicamente dalla nostra prospettiva. Quest’ultima, tuttavia, non è e non può essere l’unica depositaria del filtro della verità.
L’obiettività non risiede negli occhi dell’uomo; in essi dimora l’immaginazione!
Interpretare la realtà che ci sta dinanzi, non è altro che leggere con i nostri occhi e vedere unicamente dalla nostra prospettiva. Quest’ultima, tuttavia, non è e non può essere l’unica depositaria del filtro della verità.
L’obiettività non risiede negli occhi dell’uomo; in essi dimora l’immaginazione!
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